Eccomi qui con un materasso a terra ed una cultura minimalista che io voglia o no ormai mi appartiene.
Questa crisi ci ha colpito tutti!... me compresa.
Per superare questo sentimento di povertà ho adottato un sistema: Essere minimalista. Penso infatti che il problema non è essere poveri ma “il sentirsi poveri”.
Quando vado in corriera noto con estremo piacere una donna dell’Est che è evidentemente di animo buono e sereno. Sorride e parla con tutti ed emana un sentimento di serenità e felicità.
Mi verrebbe da chiedere “ ma a te la crisi non ha colpito?” “che cazzo hai da ridere e sorridere se siamo tutti nella merda?” “Gli stipendi si sono abbassati, la tredicesima pure! Si alzano tutti i prezzi ed è sempre più difficile vivere, anzi direi quasi sopravvivere per alcune persone”.
Lei invece è serena. Perché?
Forse perché vive con meno, e quello che ha le basta?.
... e sì! mi sà proprio di si!
Se voglio anch’io arrivare a tanto devo togliere tutto quello che ho di superfluo per aggiungere l’essenziale per vivere bene. Mi devo alleggerire di tutte quelle cose inutili che mi circondano per avere più tempo e più libertà di muovermi.
Ricordo il “Qui e ora” di cui parla Ermanno, un counselor che stimo moltissimo.
Ora voglio smettere di aspettare qualcosa o qualcuno per essere felice e desidero imparare ad essere appagata esattamente con ciò che ho e mi basta.
Voglio essere felice qui ed ora.
Voglio fermarmi o meglio voglio rallentare e soffermarmi e ripensare il modo in cui vivo e spendo il mio tempo e i miei soldi.
Sono sempre stata troppo influenzata dalla pubblicità televisiva e dal giudizio della gente.
Ho sempre cercato di soddisfare i miei desideri nell’avere l’ultimo gadget o vestire all’ultima moda per alimentare il mio ego, per mostrarmi agli altri come vincente, per dimostrare quanti soldi ho ed affermare che la mia vita sta andando alla grande. Non voglio dire che ieri ero una persona peggiore di oggi. Neanche voglio dire che ero peggiore o migliore di altri miei colleghi, semplicemente mi sono ritrovata ad essere così, mi sono trovata a riprodurre dei modelli esistenti, nessuno mi ha mai fatto pensare che potevo essere diversa e potevo comportarmi diversamente.
Ero troppo presa a pensare a cosa gli altri pensano di me per potermi finalmente occupare di cosa pensavo io di me stessa, cosa davvero desideravo, quale è la mia scala di valori autentica.
Ora voglio cambiare!
Voglio guardarmi dentro e vedermi bella e pulita e semplice insomma voglio imparare a volermi bene per quella che sono.
Voglio riuscire a concentrare le mie energie e il mio tempo su ciò che per me è importante e mi rende la vita piacevole e piena.
Voglio avere più tempo per gli amici veri non quelli che apprezzano solo il tuo ultimo acquisto ma che apprezzano ciò che sono.
Voglio poter coltivare hobby che mi appassionano come la cucina e la coltivazione dell’orto o del giardinaggio, hobby dimenticati da troppo tempo.
Voglio costruire rapporti genuini con persone genuine come me e vivere di valori e sentimenti.
Voglio avere abbastanza.
Nel senso che voglio avere quell'“abbastanza” che è giusto per me, in questo momento della mia vita. Abbastanza per me vuol dire avere ciò che è necessario, non di meno, non di più.
Ciò di cui ho bisogno riguarda beni materiali, (bisogni primari) ma anche relazioni interpersonali, lavoro, impegni e stile di vita.
Mi è stato detto che avere molti soldi mi permetteva di realizzare i miei sogni, avere una casa con giardino, piscina, una macchina di lusso.
Avere molti soldi mi permetteva di vestirmi in modo elegante e portare scarpe costose che parlino di me e del mio valore.
Avere molti soldi voleva dire a tutti “io valgo”.
Mi è stato insegnato che è divertente conoscere gli ultimi gossip, dei politici e degli attori famosi e per questo dovevo comprare riviste ascoltare la TV per sapere cosa fanno e cosa stanno pensando gli altri.
Mi è stato detto che dovevo avere molte relazioni sociali in modo da non essere etichettata come solitaria o peggio sfigata.
Mi è stato suggerito anche dalle mie insegnanti (suore) delle scuole magistrali che dovevo essere molto impegnata per non essere etichettata come pigra, senza vie di mezzo! Dovevo fare, fare e correre ed a volte rincorrere per non essere l’ultima. Mi è stato mostrato in tv, sulle riviste, nella pubblicità che essere belli significa essere felici. Tutte simpatiche istruzioni su come dovevo essere e cosa dovevo avere per raggiungere il successo nella vita ed essere felice.
Ma io ora mi chiedo:
Ma nella mia vita per quasi cinquant’anni ho fatto tutte queste cose, ho seguito al massimo e direi quasi perfettamente le istruzioni, ma felice non sono affatto.
Perché?