Martedì dalle 18,30 alle 19,30 con Giorgia corso di ginnastica dolce

 Ogni Martedì dalle 18,30 alle 19,30 presso Casa di Ramia ( via Mazza 50) con Giorgia corso di ginnastica dolce - STRETCHING -  esercizi per sconfiggere la rigidità e per mantenere il corpo agile e sano.
Un po' di ginnastica per dimagrire è la molla che mi ha spinto a frequentare questo corso.
Giorgia fa volontariato presso casa di Ramia e fa tutto questo con passione! INFO 3485188765.
A me serve per tonificare il corpo e Giorgia è un'allenatrice davvero perfetta. Non sto dicendo che è sufficiente  un'ora di ginnastica dolce per  perdere quei pochi chili in eccesso, sicuramente oltre alla ginnastica dovrei dedicare un po’ di tempo anche alle attività aerobiche (che rappresentano il 50% del dimagrimento) come la corsa e la camminata. Ma tornando a parlare dei martedì con Giorgia facciamo tutti i migliori esercizi per dimagrire e per tonificare il corpo. Sei pronta ad allenarti? Ecco qui un buon consiglio!

Saltellare sul Posto – I Saltelli sul posto sono ottimi, paragonabili persino alla corsa. Dovrai però eseguirli in modo prolungato, ovvero per almeno 20/30 minuti. Se invece hai voglia di dimagrire velocemente, fai tre sessioni da 20 minuti, saltellando sul posto in casa, al parco, in palestra o in una postazione qualunque. Non esagerare con la velocità dei salti, visto che potrebbero diventare attività anaerobica e nuocerti più che aiutarti a dimagrire. .... ed arrivederci a Martedì dalle 18,30 alle 19,30 con Giorgia corso di ginnastica dolce.

IL POTERE SCIAMANICO DELLE DONNE

[vai al sito Talanith]
-  abiti in un negozio di Canapa di Milano, Vuoi vederli? ... Tel. per accordarci e vedi nel sito di che cosa si tratta: http://www.ateliermedea.it/
DATE: 
  Venerdì 11 maggio e 6 luglio ore 20:15 presso il Milk Center corso serale per una esperienza di sciamanesimo.
ALTRA DATA: ( vogliamo fare un sabato mattina ore 10 )
Sabato 16 giugno ore 10 presso il Milk Center il gruppo sciamanico si incontra per una esperienza di sciamanesimo.

Contributo spese della serata 20€ .
Il seminario è a numero chiuso di 10-18 donne al massimo.
PS: la partecipanti devono portare un materassino per gli esercizi.

IMPORTANTE: Si offrono trattamenti craniosacrali e/o consulenza personalizzata.
 Per informazioni 3493134852 (Luigia), scrivi a info@julietteverona.it
“Essere in contatto con delle forze a noi collegate è il nostro stato naturale, che può essere risvegliato attraverso delle pratiche e sperimentazioni. Seguo le tematiche e influenze che arrivano dalle donne stesse, per tessere di nuovo la rete fra le varie possibilità di manifestarsi. Così si crea una cultura al femminile che è una proposta alternativa propensa alla vita, luminosa, sfacciata, perspicace, potente e divertente”.
“Ricollegarsi è un atto politico perché ci riporta ad un contatto diretto con l'energia della vita e ci distoglie dalla gestibilità da parte di chi ci vorrebbe belle addomesticate.
È una pratica che ci rinforza nella quotidianità e che permette di ridefinire il proprio essere donna e quindi anche il rapporto con la natura, la società e con le altre donne”.
“Voglio offrire di (ri-)crearci una cultura sciamanica autoctona e autentica, partendo dal nostro corpo, dalle voci delle nostre intuizioni, dai messaggi che ci arrivano in tanti modi. Voglio incoraggiare di assumerci il posto adeguato nella continuità storica ed energetica del nostro percorso, rivolgendoci alle antenate e alle forze a noi alleate.
Il collegamento con loro è la nostra cornice, la danza al suo interno siamo noi

IL POTERE SCIAMANICO DELLE DONNE (seminario)

Il seminario è a numero chiuso di 10-18 donne al massimo. Iscrizioni entro il 10 gennaio.
corso con scadenza mensile

“Essere in contatto con delle forze a noi collegate è il nostro stato naturale, che può essere risvegliato attraverso delle pratiche e sperimentazioni. Seguo le tematiche e influenze che arrivano dalle donne stesse, per tessere di nuovo la rete fra le varie possibilità di manifestarsi. Così si crea una cultura al femminile che è una proposta alternativa propensa alla vita, luminosa, sfacciata, perspicace, potente e divertente”.
“Ricollegarsi è un atto politico perché ci riporta ad un contatto diretto con l'energia della vita e ci distoglie dalla gestibilità da parte di chi ci vorrebbe belle addomesticate.
È una pratica che ci rinforza nella quotidianità e che permette di ridefinire il proprio essere donna e quindi anche il rapporto con la natura, la società e con le altre donne”.
“Voglio offrire di (ri-)crearci una cultura sciamanica autoctona e autentica, partendo dal nostro corpo, dalle voci delle nostre intuizioni, dai messaggi che ci arrivano in tanti modi. Voglio incoraggiare di assumerci il posto adeguato nella continuità storica ed energetica del nostro percorso, rivolgendoci alle antenate e alle forze a noi alleate.
Il collegamento con loro è la nostra cornice, la danza al suo interno siamo noi
prime date: 13 gennaio, 17 febbraio
ore: dalle 18 alle 20,30 costo 20€ per la serata che comprende l'affitto per la sala e un piccolo contributo alle spese di viaggio. dopo le 20,30 buffet per tutte

PS: la partecipanti devono portare un materassino per gli esercizi a terra .

Essere felice qui ed ora.

Se qualche anno fa mi chiedevi “cosa cerchi?”, “cosa desideri?”, probabilmente ti avrei detto che aspettavo la mia  prossima vacanza, che stavo risparmiando per comprare qualcosa di speciale e molto costoso, o peggio ancora, che mentre lavoravo aspettavo  la pensione per potermi riposare e godere finalmente di una vita tranquilla...
Ora non lo posso più dire perché per prima cosa non ho più soldi per andare in vacanza o per comprare qualcosa di costoso e per seconda cosa il governo ci ha allontanato così tanto la pensione che se continuo ad andare  avanti con un ritmo così incessante penso non ci arriverò mai alla pensione perché ce la toglieranno completamente!
Allora?! Cosa mi rimane da fare?!
Non è forse arrivato il momento del “qui ed ora”?
Sostanzialmente ho passato il 90% della mia vita trascorsa aspettando qualcosa.
Ora voglio comportarmi in modo diverso.
Ora mi rendo conto che queste nozioni per essere felici non sono giuste per me, che certe cose non le ho, perché troppo costose per le mie tasche ma anche perché non le aspetto.
Ora voglio vivere piccoli pezzi di felicità quotidiana.
Ora voglio essere felice ed appagata adesso senza bisogno di dover aspettare qualcosa o qualcuno.

Il punto di partenza che ho sempre sbagliato nella mia vita  è basare la mia felicità/soddisfazione sull'ottenimento di cose materiali.
Cosa accadeva  se non ottenevo ciò che volevo? Cadevo in uno stato di insoddisfazione e tristezza direi quasi una malinconia depressiva. Ero pure invidiosa, certo! Di tutte quelle persone che possedevano cose che io non avevo e che non potevo permettermi!
Non capivo ancora che non avevo  bisogno di cose per essere felici ora e qui.
Essenzialmente dovevo riuscire a rompere lo schema per cui volevo sempre di più.
Dovevo riuscire a  trovare la felicità, che continuavo a rincorrere e non riuscivo mai a raggiungere  perché non ero mai appagata  in quello che già avevo.
Dovevo riuscire a fermarmi e riflettere,  invece di rimandare sempre la mia felicità, legando la mia soddisfazione a cose materiali fuori dalla mia portata.
Invece dovevo continuare a correre per ottenere qualcosa che avevo lungamente desiderato per raggiungere una felicità effimera, che scompare nel giro di poco tempo.
Quante volte l’ho sperimentato.
E dopo che cosa facevo?
Mi fissavo una nuova meta. Cercavo un nuovo oggetto del desiderio da possedere.
Tutto questo fortemente alimentato dalla pubblicità e dalla televisione che proponeva con forza una marea di oggetti da desiderare perché fondamentali per il proprio benessere.
Un circolo vizioso che mi faceva allontanare dal centro di me stessa, spostandomi verso equilibri lontani e che non mi assomigliavano.
 Oggi ho deciso invece di prendermi un po’ di tempo per me!
Ho deciso di prendermi un po’ di tempo per ripensare a come spendere il mio tempo ed i miei soldi e credo proprio che non me ne pentirò.

Voglio avere abbastanza


Eccomi qui con un materasso a terra ed una cultura minimalista che io voglia o no ormai mi appartiene.
Questa crisi ci ha colpito tutti!... me compresa.
Per superare questo sentimento di povertà ho adottato un sistema: Essere minimalista. Penso infatti che il problema non è essere poveri ma “il sentirsi poveri”.
Quando vado in corriera noto con estremo piacere una donna dell’Est che è evidentemente di animo buono e sereno. Sorride e parla con tutti ed emana un sentimento di serenità e felicità.

Mi verrebbe da chiedere “ ma a te la crisi non ha colpito?” “che cazzo hai da ridere e sorridere se siamo tutti nella merda?” “Gli stipendi si sono abbassati, la tredicesima pure! Si alzano tutti i prezzi ed è sempre più difficile vivere, anzi direi quasi sopravvivere per alcune persone”.
Lei invece è serena. Perché?
Forse perché vive con meno, e quello che ha le basta?.
... e sì! mi sà proprio di si!
Se voglio anch’io arrivare a tanto devo togliere tutto quello che ho di superfluo per aggiungere l’essenziale per vivere bene. Mi devo alleggerire di tutte quelle cose inutili che mi circondano  per avere più tempo e più libertà di muovermi.
Ricordo il “Qui e ora” di cui parla Ermanno, un counselor che stimo moltissimo.
Ora voglio smettere di aspettare qualcosa o qualcuno per essere felice e desidero imparare ad essere appagata  esattamente con ciò che ho e mi  basta.
Voglio essere felice qui ed ora.
Voglio fermarmi o meglio voglio rallentare e soffermarmi e ripensare il modo in cui vivo e spendo il mio tempo e i miei  soldi.
Sono sempre stata troppo influenzata dalla pubblicità televisiva e  dal giudizio della gente.
Ho sempre cercato di soddisfare i miei desideri nell’avere l’ultimo gadget o vestire all’ultima moda per alimentare il mio ego, per mostrarmi agli altri come vincente, per dimostrare quanti soldi ho ed affermare che la mia vita  sta andando alla grande.
Non voglio dire che ieri ero una persona peggiore di oggi. Neanche voglio dire che ero peggiore o migliore di altri miei colleghi, semplicemente mi sono ritrovata  ad essere così, mi sono trovata a riprodurre dei modelli esistenti, nessuno mi  ha mai fatto pensare che potevo  essere diversa e potevo comportarmi  diversamente.
Ero troppo presa a pensare a cosa gli altri pensano di me per potermi finalmente occupare di cosa pensavo io di me stessa, cosa davvero desideravo, quale è la mia scala di valori autentica.
 Ora voglio cambiare!
Voglio guardarmi dentro e vedermi bella e pulita e semplice insomma voglio imparare a volermi bene per quella che sono.
Voglio riuscire a concentrare le mie energie e il mio tempo su ciò che per me è importante e mi rende la vita piacevole e piena.
Voglio avere più tempo per gli amici veri non quelli che apprezzano solo il tuo ultimo acquisto ma che  apprezzano ciò che sono.
Voglio poter  coltivare hobby che mi appassionano come la cucina e la coltivazione dell’orto o del giardinaggio, hobby dimenticati da troppo tempo.
Voglio costruire rapporti genuini con persone genuine come me e vivere di valori e sentimenti.
 Voglio avere abbastanza.
Nel senso che voglio avere quell'“abbastanza” che è giusto per me, in questo momento della mia vita. Abbastanza per me vuol dire avere ciò che è necessario, non di meno, non di più.
Ciò di cui ho bisogno riguarda beni materiali, (bisogni primari) ma anche relazioni interpersonali, lavoro, impegni e stile di vita.
Mi è stato detto che avere molti soldi mi permetteva di realizzare i miei sogni, avere una casa con giardino, piscina, una macchina di lusso.
Avere molti soldi mi permetteva di  vestirmi in modo elegante e portare scarpe costose che parlino di me  e del mio valore.
Avere molti soldi voleva dire  a tutti “io valgo”.
Mi è stato insegnato che è divertente conoscere gli ultimi gossip, dei politici e degli attori famosi e per questo dovevo comprare riviste ascoltare la TV per  sapere cosa fanno e cosa stanno pensando gli altri.
Mi è stato detto che dovevo avere molte relazioni sociali  in modo da non essere etichettata come solitaria o peggio sfigata.
Mi è stato suggerito anche dalle mie insegnanti (suore) delle scuole magistrali che dovevo essere  molto impegnata per non essere etichettata come pigra, senza vie di mezzo! Dovevo fare, fare e correre ed a volte rincorrere per non essere l’ultima.
Mi è stato mostrato in tv, sulle riviste, nella pubblicità che essere belli significa essere felici. Tutte simpatiche istruzioni su come dovevo essere e cosa dovevo avere per raggiungere il successo nella vita ed essere felice.
Ma io ora mi chiedo:
Ma nella mia vita per quasi cinquant’anni ho fatto tutte queste cose, ho seguito al massimo e direi quasi perfettamente le istruzioni, ma felice non sono affatto.
Perché?

Prossimi obiettivi della mia vita: 5 punti essenziali.

1) Amare (non costa nulla e ci riempie la vita!)
2) Semplificare la mia vita.
3) Ridurre i miei impegni
4) Eliminare lo stress dalla mia vita
5) Focalizzarmi sull'essenziale.

RESPIRARE,   SORRIDERE   ED ANDARE CON CALMA!

E' proprio nei momenti di crisi che si deve cercare di cambiare rotta. Forse questa crisi ha questa nota positiva:
Farci cambiare valorizzando le cose importanti della vita, togliendo tutto quel superfluo che ci impedisce di non vedere dove si trova la felicità, sommersa da tutta questa spazzatura che ci circonda.
Per questo ho deciso di tenere un diario.
Inizialmente può sembrare un'attività ripetitiva e monotona ma poi con il tempo diventerà un'arma preziosa per farmi notare il cambiamento che ho deciso di portare avanti per essere più felice.
Voglio un giorno rileggere questo mio diario e scoprire che sono cresciuta nel rapportarmi agli altri ed a me stessa con più serenità.
Desidero che questo diario diventi per me un percorso straordinario per organizzare i miei pensieri e le mie emozioni e, allo stesso tempo, tenere traccia del mio percorso di crescita nel corso del tempo. Il diario mi consentirà di essere autentica con me stessa e di esprimere in modo pieno e libero emozioni e sentimenti.
Un abbraccio al mondo perchè diventi sempre più sano e felice ed un abbraccio anche a me stessa nella speranza di essere un giorno più felice.

Vivere senza soldi - L'esperienza sorprendente di una donna che da undici anni ha eliminato del tutto il denaro dalla propria vita

Vincitore del premio "Libro per la Pace" intitolato a Tiziano Terzani, "Vivere senza soldi" racconta la sorprendente esperienza di una donna che da undici anni ha eliminato del tutto il denaro dalla propria vita....

Vivere senza soldi - L'esperienza sorprendente di una donna che da undici anni ha eliminato del tutto il denaro dalla propria vita
di Heidemarie Schwermer
Terra Nuova Edizioni
pp. 184 - € 13,00
(prezzo per gli abbonati € 11,70)

Nel maggio 1996, Heidemarie Schwermer decide di cambiare radicalmente modo di vivere: regala i suoi mobili, abbandona l'abitazione e lo studio, e disdice l'assicurazione sanitaria.
Ciò di cui ha bisogno per vivere lo ottiene tramite gli scambi della "Centrale dai e prendi" da lei fondata a Dortmund, in Germania.

"Non avere niente ma essere molto": con questo motto Heidemarie sottopone a un esame critico quelli che sono i valori correnti della società del consumo. Dopo tanti anni senza soldi, afferma di essere addirittura più ricca di prima. Concetti come lavoro, tempo libero e vacanze acquistano un significato completamente nuovo e la vita trova una nuova integrità.
L'esperienza raccontata in questo libro non avanza pretese di essere universalmente vincolante ma, in una società profondamente mercificata, rappresenta un modello concreto di speranza.

Di seguito riportiamo l'intervista fatta all'autrice del libro, Heidemarie Schwermer, e pubblicata sul numero di ottobre 2006 di Terra Nuova.

Vivere senza soldi di Federica Seneghini

Intervista a Heidemarie Schwermer, un’affabile signora che dieci anni fa ha lasciato agi, lavoro e comodità per sperimentare una vita senza denaro, basata sull’ospitalità, lo scambio e la reciprocità.

Alcune settimane fa, vagando tra gli stand della Fiera del Libro di Barcellona, mi sono imbattuta in maniera inaspettata, e per questo ancora più piacevole, nel libro Mi vida sin dinero; una sorta di manuale di sopravvivenza e una critica feroce al capitalismo neoliberale dei giorni nostri, ma soprattutto il libro è il racconto di un’esperienza davvero particolare.
L’autrice Heidemarie Schwermer, è una signora tedesca di 64 anni, che oltre ad aver fondato nel 1994 Gib und Nimm (letteralmente “Dai e Prendi”, n.d.r.), la prima associazione di baratto in Germania, da dieci anni vive deliberatamente “senza soldi”, senza per questo rinunciare al benessere e alle comodità di tutti i giorni.

La “nuova vita” è iniziata nel 1996, quando Heidemarie ha lasciato la sua casa di Dortmund, smesso di fare la psicoterapeuta, cancellato l’assicurazione privata sulla salute e regalato la propria macchina. Ormai sono dieci anni che vive senza soldi, cosa che afferma la fa sentire decisamente "molto più libera e felice" di prima. “Non ho rimorsi e non ho rimpianti”, afferma convinta. Vive in casa di persone, quando queste sono fuori in vacanza, prendendosi in cambio cura degli alloggi; tutto il resto di cui necessita per vivere se lo procura attraverso l’antica arte del baratto.
Ovviamente tutto ciò è stato reso possibile grazie ai numerosi contatti intessuti nel tempo, essenziali per una vita “più libera e più ricca", come la stessa Heidemarie afferma. Anzi, non essendo più “costretta” a lavorare per guadagnarsi da vivere, ha la possibilità di mettere le proprie attitudini personali al servizio degli altri e in questo modo ha arricchito enormemente la qualità e il numero di relazioni è la sua vita.

Non ha niente contro il denaro: le dispiace semplicemente vedere il modo in cui al giorno d’oggi esso viene utilizzato e considerato. “Il denaro - afferma - è ormai qualcosa di più di un semplice valore di scambio, è diventato un modo per definire il valore di ognuno”. Insomma, chi ha tanti soldi viene considerata una persona di valore. E’ anche per contrastare questo modo di pensare che Heidemarie ha iniziato dieci anni “la sua nuova vita”.

Abbiamo rivolto ad Heidemarie Schwermer alcune domande per spiegare meglio il senso della sua esperienza ai nostri lettori.


D: Come funziona l’associazione “Dai e Prendi”?
R: Tutto è fondato sull’idea del baratto e dello scambio, ognuno dichiara che tipo di servizio che è disposto a scambiare secondo le proprie attitudini e capacità : babysitting, informatica, conversazione in lingua straniera o semplicemente una torta fatta in casa. Coloro che aderiscono all’associazione, una volta che hanno fatto la propria offerta, ricevono la lista completa di tutte i servizi messi a disposizione dagli altri membri. Ognuno può telefonare agli altri soci ed effettuare lo scambio secondo la modalità concordata. Il valore dei servizi offerti e di quelli ricevuti non è valutato in denaro, ma semplicemente scambiato. L’idea che mi ha spinto a fondare l’associazione era proprio questa: dimostrare come fare a meno del denaro.

D: Com’è nata questa idea?
R: Avevo saputo che in Canada, dopo il fallimento di una grande industria, gran parte della popolazione di quel villaggio era rimasta senza lavoro, così cominciarono ad aiutarsi l’un l’altro mediante il baratto: “Io ti riparo il tetto, tu mi fai da babysitter per i bambini”. Non avevo mai visto reti simili in Germania, se non le cosiddette “banche del tempo”, e pensai di provare questa strada anche nel mio paese.

D: Da qui dunque l’idea di vivere senza soldi?
R: Sì, già allora pensavo a scambi tra persone non basate sul denaro ma sull’idea del baratto. Così, nel ‘96 decisi di fare l’esperimento di vivere per un anno intero senza soldi. L’esperimento ha funzionato e dopo l’anno di prova ho proseguito. Oggi posso affermare che vivere senza soldi è possibile e per certi versi è molto più “ricco”.

D: Ma come affronta concretamente i mille bisogni quotidiani? Per esempio, dove dorme?
R: Vivo un po’ in una casa, un po’ in un’altra. A volte le persone che vanno in vacanza mi chiedono di prendermi cura dei loro appartamenti. Alla base di questo mio comportamento c’è sempre l’idea di “Dai e Prendi”: l’idea del baratto. E tutto ciò è molto più importante e prezioso dell’avere un mio letto, una casa o un’auto propria. Quello che davvero conta per me è il contatto con la gente.

D: Quindi, la sua è una sorta di filosofia?
R: Alla base del mio comportamento ci sono riflessioni profonde e soprattutto la proposta di un modello per un mondo nuovo. Un mondo in cui non sia il denaro il valore principale e supremo della vita: un mondo senza competizione, in cui il semplice amore tra le persone e il supporto reciproco arrivino ad acquistare una posizione molto più elevata di quella attuale. Valori diversi da quelli di oggi, dove il denaro domina il mondo.

D: Cos’è che dai e ricevi gratis ogni giorno?
R: Ricevo un letto, cose da mangiare, vestiti. Tutto quello di cui ho bisogno per la mia vita quotidiana. In cambio offro il mio supporto e il mio aiuto: offro me stessa. Ogni tanto posso offrire un aiuto per la cura delle case, altre volte offro un aiuto per le loro anime. In generale offro il mio tempo e in questo modo sia io che le persone con le quali mi metto in contatto siamo contenti e soddisfatti di un rapporto simile.

D: Ma non è un modo di vivere molto complicato? Come fa per esempio a viaggiare?
R: Spesso viaggio in treno: le persone che mi invitano da qualche parte, in qualche città , pagano il mio biglietto. Altre volte viaggio in macchina con amici. Di solito vengo ospitata in casa di persone che mi chiamano perchè io vada ad aiutarli in qualche modo. Spesso viaggio anche per parlare a conferenze o per tenere delle lezioni e quindi c’è qualcuno che mi paga il biglietto.

D: Ma non le capita mai di desiderare per esempio di andare al cinema? In questi casi come fa?
R: Penso a chi potrebbe venire al cinema con me e gli offro qualcosa in cambio del prezzo del biglietto.

D: Ma questo non vuol dire dipendere completamente dagli altri?
R: A dire la verità ora mi sento molto più libera di prima. Il denaro spesso separa gli esseri umani invece che unirli. E’ piacevole pagare con il denaro, ma questo alla fine ti isola dal mondo, ti separa dalle altre persone. Quando si usa il denaro non c’è confronto, non c’è dialogo. La mia è una sorta di lotta contro l’anonimato della nostra società , tant’è vero che da quando vivo senza denaro i contatti e le relazioni si sono intensificati.

D: Com’è nata l’idea di scrivere un libro? E che cosa ha fatto dei proventi percepiti con la sua pubblicazione?
R: La casa editrice mi ha chiesto di scrivere un libro dopo una mia partecipazione a un programma televisivo. Alla fine ho devoluto tutto il ricavato delle vendite a persone che ne avevano bisogno.

D: Conosci altre persone che vivono come te, senza soldi?
R: Ci sono alcune persone che vivono senza soldi per scelta, ma in un modo abbastanza diverso dal mio.

D: Sei in contatto con altre associazioni simili alla tua?
R: Ho lasciato Dortmund un po’ di tempo fa, le organizzazioni che promuovono lo scambio e il baratto sono state un punto di partenza: la mia filosofia è ora un’altra. Vivo un’esistenza basata sulla fiducia, cercando di evitare l’odio e i cattivi sentimenti. Penso che un cambiamento in questo senso è molto più auspicabile del vivere senza soldi. In fin dei conti il denaro è solo un simbolo, anche se vivere senza soldi richiede moltissima conoscenza e molta attenzione.

D: Qual è la motivazione profonda che ti ha portato alla scelta di vivere senza soldi?
R: Non mi sento certo una “missionaria”. Cerco solamente di occuparmi di cose che penso siano utili anche per altre persone. Ma non sogno che tutti facciano come me: ognuno deve trovare la propria strada. Mi interessa sviluppare progetti, dove il dare e il ricevere siano in equilibrio, in modo che tutti ne possano trarre vantaggio. Il mio obiettivo è che le persone non si sentano più vittime, ma vincitrici e che possano agire in maniera ottimista, determinata e soprattutto che acquistino fiducia in se stesse.


Indice

PARTE PRIMA

1. Anni di apprendistato e di viaggio
La promessa - Il collegio: un passo verso la libertà - Lo studio universitario: un mondo nuovo - Teoria e pratica - Carnevale a Rio - Santiago del Cile: una porta aperta su un altro mondo - Ricordo di una promessa - La Casa dell'arte: una forma di vita ideale - Una porta si apre - La via dell'interiorità - Un passo avanti - I miei figli vanno fuori di testa - Toccare il fondo - Trasloco nella grande città - A scuola di spiritualità

2. La "Centrale dai e prendi"
Un'idea elettrizzante - L'inizio del "Dai e prendi" - La prima assemblea - La prima lista - "Dai e prendi" e i soldi - Compensazioni - Conflitti - Risoluzione dei conflitti - Le feste del "Dai e prendi" - Una casa per il "Dai e prendi"

3. L'esperimento prosegue
La mia vita senza soldi - Addio alla prosperità - Senza assicurazione sanitaria - La prima dimora "estranea" - Il mio pane quotidiano - Vestiario - Miracoli - Possta e telefono - Prima sortita - Viaggi - Problemi - L'interesse dei media

PARTE SECONDA

4. Tutti i giorni un'avventura
Persone - Accolta in famiglia - Animali - Piante - Cercata e trovata - Solitudine - Conferenze - Progetti alternativi - Cultura - Pulire - Impazienza - Scassinatori

5. Le fiabe diventano vere
Talleri di stelle - Lasciar andare - Valori nuovi - Fiducia in Dio - Sul dare e prendere - Riflessi - La forza del pensiero - Il brutto anatroccolo - Punti di vista - Accettare - Il paradiso - Al mio posto

6. Valori del futuro
Estratti dalla mia homepage - La donna politica - Il disoccupato di lungo periodo - Invertire la polarità - Gratitudine - Pionieri - Modelli di vita - Lezioni - Preoccupazioni economiche - Sogni - Comunicazioni - E ora? - Altri programmi - La politica dei piccoli passi - Un paio di consigli per il cammino

APPENDICI

I. Dialoghi e discussioni
"Una vita senza soldi" di Carsten Gunther - Scambio di e-mail con Rudi Eichenlaub

II. Guardare al di là del proprio naso
"Il nuovo denaro dei poveri" di Romeo Rey (Buenos Aires)

III. Gli scambi non monetari
"Le banche del tempo ed altre esperienze analoghe" di Annalisa De Luca


Per contattare Heidemarie Schwermer e l’associazione Gib & Nimm:
tel +49 0160 3060308 - ivory@free.de - projekte.free.de/gibundnimm/

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Bevande sportive
Facciamo il pane
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Starhawk: ecologia e spiritualità
Il vero senso della vacanza...e l'illusione di fuggire dal quotidiano
Lo spazzolino elettrico
L’arte di vivere con lentezza
Un anno senza denaro per dimostrare il fallimento del capitalismo
Obama e il diritto all’acqua
Racconti per la Pace

I VOSTRI COMMENTI:18/01/2010 - Giuseppe
Il tema è talmente interessante che non può che suscitare pareri troppo discordanti. E' sicuramente ragionevole l'idea di chi considera irrealizzabile questo tipo di società come mi sembra adeguata la considerazione di chi vede in questo stile di vita un inizio del cambiamento. I libri non vanno presi come verità imprenscindibili. Anche io spesso mi fermo a pensare che un mondo senza soldi, in cui ognuno di noi continuasse a fare ciò che fà per puro spirito di fratellanza e amore per la comunità, sarebbe il mondo perfetto. Ma sarebbe anche un mondo monotono: dove finirebbero i nostri sogni?
L'idea che vale sempre è quella del mezzo, dell'equilibrio per cui penso che percorrere il confine di questi due aspetti sarebbe la vita migliore: non rinunciare ai soldi ma non renderli troppo indispensabili.


10/12/2009 - sonia
Io penso che più che il denaro ciò che oggi rovina la nostra vita è il desiderio del possesso del denaro inteso come obbiettivo e non come un mezzo, inteso come metro per giudicare le persone (più ne hai più vali). Quello che troppo spesso ci dimentichiamo è di misurare il valore delle persone sulla capacità di essere autentici, sulla loro capacità di affezionarsi e di pensare.... Io credo che centrare la propria vita sulla scoperta delle persone è importante ma non riuscirei a fare scelte così radicali.


01/08/2009 - Fabio
Concordo con ciò che dice Tiziana......spero solo che i proventi del libro non se li intaschi l'autrice ma vengano dati in beneficenza!!!!

21/06/2009 - Mario
Signori mi sono imbattuto in quest'articolo .......perkè ho pensato ;e l'uniko modo per kambiare davvero le cose nel mondo è proprio questo l'eliminazione del denaro su scala globale..........la tecnica non ha bisogno del denaro per progredire ne tantomeno gli uomini...........ragazzi noi uomini siamo i nostri stessi bisogni;nel mondo c'è tutto quello di kui abbiamo bisogno e anke di più..........scambiamo,interelazioniamoci amiamo e lasciamoci amare ognuno offre qualkosa e tutti ci godiamo tutto ..........IMMAGINATEVI UN MONDO SENZA DENARO .....(nn è da pazzi)kazzo se è possibile un mondo kosì egoista è possibile anke un mondo diversi..........ME LIKE A SOLDIER FOR A NEW WORLD ORDER


07/10/2008 - Calogero
Non credo assolutamente Che sia una parassita... E vedendo come và il mondo per via del denaro che ormai non esiste più ne faccio ammen... La vita dovrebbe essere fatta di scambi equi per poter vivere tutti e vivere meglio... Vi siete mai chiesti che fine fanno i vostri soldi quando una banca fallisce???(se sono pochi li avete semplicemente prestati o (persi) (a chi???nessuno ovvio) se sono tanti quelli che ne hanno pochi li ridaranno a quelli che ne hanno tanti con gli interessi che bello e questo non è parassitario....) Meditate su ciò perchè lavorare è ok, ma lavorare per ingrassare i porci non lo so (dicesi di porco: quell' essere che si appropingua senza fatica ciò che vuole) P.s.:non censurate è italiano e non volgare e per la l' articolo 21 della costituzione italiana censurare la libera espressione di pensiero è immorale e contro la legge. Date a Cesare quel che è di Cesare non vi dice nulla.... (Cesare inventò i soldi con il suo volto per farsi pubblicità e non per creare commercio con essi) Grazie....


08/09/2008 - rocco
cara fioretta
Non è esatto , la sigra Heidemarie è madre di un figlio che ha cresciuto da sola dopo la separazione.
Noto una buona dose di pregiudizio nel valutare la vita di una donna che non è basata sul parassitismo ma sullo scambio di beni e di servizi.

26/02/2008 - colette
mi vienne da sorridere sono francese scusatemi se sbaglio ortografia sono nata in un club med nelle isole dei carabie mio padre lavorava li e io racoglieve le paline de tutti colori che nel club med representano dei soldi poi un giorno la bambina deventa grande mi retrovo a l'aeroporto di parigi una bimba aveva quelcasa nelle mani chieso a mio fratello cosa nelle mani questa bimba mio fratello mi dise sono dei soldi io mi reso conto che non avevo mai visto dei soldi guardo in torno a me e mi reso conto di essere bianca avevo sempre pensata che ero nera come i meie amici della martinica che strano mi sembra ieri avevo 17 anni e ero in viaggio per l'universita di geneve vivevo in un antico convento la matina pulivo i corridoi e la suore mi pagavano i meie studi e ogni giorno mi davano una frutta e una tartina da mangiare in faculta e vivevo sempre senza soldi poi mi sono l'aureata e commincio a lavorare per il sheraton,hilton,ramada inn,dormivo li mangiava li tutto qua,i soldi andavano in banca a me non servivano uscivo ogni tanto da l'albergo ma dementicavo sempre i soldi anche per un caffe ma o sempre incontrata che me l'offriva con un sorriso torno a lavorare per il club med i girava il mondo lavorando oggi o 53 anni e vivo su una bellissima montagna a siracusa sono sempre direttore d'albergo di borgo alto una piccolo borgo incantata dove cucina con amore e passione per i ospiti del borgo sono felice di essere nata di conoscere un mondo di gente che vivene tutti a casa mia la mia casa e il mondo e voi i mei ospiti preferiti grazie mama di avermi messo al mondo baccioni a tutti la verita sta dentro di noi non continuatte a essere i architetti delle vostre trapole la vita a un sapore di netare di dio
colette


20/12/2007 - fioretta
Molto interessante ma utopico e improponibile per una famiglia, la scrittrice ha potuto realizzare questo progetto perchè ha da pensare solo a se stessa quindi molto facilitata rispetto a coloro che hanno figli che ogni giorno vanno nutriti e accuditi , devono frequentare scuole e quant'altro. Personalmente vedo anche una bella dose di egoismo e di vita parassita in tutto ciò.

Natale in tempo di crisi:le dieci regole per non affogare

di Fausta Chiesa
Natale, l’annus horribilis della recessione. Le finanze saranno ridotte ai minimi, mentre il panettone, il salmone e la benzina costeranno come al solito. Cioè tanto! Come fare per affrontare, trascorrere e superare senza indebitarsi le festività di quest’anno? Ecco una guida di sopravvivenza in dieci tappe.
Il primo giorno della Christmas Map : il budget La chiave per non spendere troppo è fissarsi un limite. Che si tratti di spese per regali, cene al ristorante e leccornie per la cena della Vigilia o il pranzo di Natale, bisogna darsi un budget complessivo e non superarlo. Anche se vedi una cosa che costa poco o un amico ti invita al bar per un aperitivo non previsto, se hai già raggiunto il tuo budget fermati. Altrimenti, a furia di accumulare piccoli strappi alla regola, finirai con il ritrovarti brutte sorprese nell’estratto conto di fine anno. Fa una lista di amici e parenti a cui vuoi fare il regalo e scrivi il menù della cena che organizzi. E una volta fatto il budget... les jeux sont faits, rien ne va plus.
Il secondo giorno: comincia a risparmiare. Sai che più si avvicina il Natale e più si spende. Se non voi andare in rosso sul conto, dagli ossigeno adesso e comincia a risparmiare. Cappuccino e brioche al bar non li ha (quelli proprio no!) ordinati il medico. L’aperitivo con i colleghi o la pizza, neppure. Anche sulla spesa di casa puoi intervenire: non morirai se non mangi pesce o carne, ma prova ad assaggiare i legumi, costano molto meno e sono altrettanto buoni e nutrienti. E se fumi prova a ridurre: non ti farà certo male!
Il terzo giorno: no alla carta di credito! Pagare con la carta di credito, così il debito arriva tutto il mese dopo. Bell’idea. Certo, salvi il conto corrente del mese di dicembre, ma poi ti ritrovi tutto d’un botto a gennaio. E soprattutto senza avere un’idea precisa di quanto hai speso e così, per ricordarti, dovrai andarti a rivedere i dettagli dell’estratto della carta. Per evitare questo brutto sorpresone di inizio anno, è bene lasciare la carta di credito dentro il cassetto e usare soltanto il bancomat, così potrai avere ogni giorno il saldo degli addebiti e verificare se sei dentro il budget oppure no.
Il quarto giorno: le offerte sul web Fare shopping è un vero piacere. Che può costare troppo. Per alcuni regali meno impegnativi, prendi in considerazione di comprarli online. I prezzi sono in genere più vantaggiosi.
Il quinto giorno: l’agenda delle scadenze. Anche se a dicembre si pensa soltanto al Natale, non dimenticare che si tratta di un mese come gli altri. E non è che il tuo fornitore di luce, gas, riscaldamento, connessione a internet o la banca dove hai acceso il mutuo, ti faranno uno sconto. Quindi pensa anche alle spese di routine, quando farai i calcoli.
Il sesto giorno: i viaggi low-cost. Se hai intenzione di fare un viaggio, cerca di partire in controtendenza, ma anche di prenotare non all’ultimo minuto. Riuscirai a trovare posto e anche a spendere qualcosina meno. Certo è dicembre e si muove il mondo, ma se parti il 31 - al posto del 27 o del 30 - sicuramente avrai più fortuna.
Il settimo giorno: il fai-da-te. Il fai-da-te è immensamente più economico che comprare le cose già fatte. Due esempi basteranno a convincerti: se sei invitato a cena e devi portare il dolce, al posto che lasciare tra i 20 e i 30 euro in pasticceria puoi fare il tiramisù. Con 5 euro e un paio d’ore di tempo, anche senza essere uno chef, farai qualcosa di buono. I biglietti d’auguri? La cartoleria non li regala. Stampa una foto dal pc e usa quella: sarà più personale e originale e soprattutto a costo zero!
L’ottavo giorno: riciclare non è peccato. Ricicla il più possibile: carta da regalo, regali stessi (un peccato veniale, non mortale, Dio ti perdonerà), avanzi di cene e pranzi. Il portafoglio ti ringrazierà e anche il pianeta Terra, che avrà meno rifiuti da smaltire.
Il nono giorno: l’unione fa…più soldi. Piuttosto che regalare una cosa inutile o decisamente non bella perché hai pochi soldi da spendere, perché non pensi a fare il regalo insieme a qualcun altro? Se soltanto sarete in 3 o in 4, il budget cambierà davvero. E se vi metterete insieme per più regali risparmi anche tempo, visto che non dovrai comprarli tutti tu!
Il decimo e ultimo giorno: la sicurezza. Un albero scintillante, la scatola del nuovo televisore digitale lasciata fuori dalla porta così non ingombra. Niente di meglio per attirare i ladri quando sarai partito. E allora cerca di non attirare l’attenzione. Se ricevi un regalo prezioso, non lasciarne le prove in bella vista. Chiudi bene a chiave e chiedi a qualcuno che rimane in città di andare a bagnarti le piante o offri la tua casa per ospitare qualcuno: una presenza fisica fa quasi come un sistema d’allarme, ma costa meno.

TOMBOLATA GAYA Di Juliette & Juliette ed il Pianeta Urano!

Stanche dei parenti?
Stanche dei regali di Natale?
Prima di soccombere, ancora una volta, alla grande abbaffata, pensaci! Puoi resistere, ce la puoi fare!
Il 29 dicembre ’09 alle ore 21 ci troviamo per la Tombolata GAYA.
Porta con te quei mostruosi regali di Natale:
- il peggio delle bomboniere di zie e cugine,
- gli ultimi regali che mai e poi mai metteresti in casa tua,
incartali per bene e vieni da noi a partecipare al grande concorso a premi: il peggior regalo dell'anno che diventerà il premio per la nostra tombolata GAYA.
A grande richiesta, la tombolata GAYA, dove i numeri vincenti ci provocano dei brividi ben giustificati! (di orrore)
Vuoi condividere l'orrore di quel regalo?, cioè, il piacere della statuetta che la zia ti ha regalato?
Il posto giusto per te è la TOMBOLATA GAYA Di Juliette & Juliette ed il Pianeta Urano!
Tra una fetta di panettone e una tessera, tra un numero e un bicchiere di spumante puoi vincere mostruosi premi.
Voi festeggiare in allegria?
Porta i tuoi indesiderati regali e concorrerai all’ambito premio del mostro-regalo dell’anno.
Ti aspettiamo!
Martedì 29 dicembre, dalle ore 21.00 in poi.
Juliette & Juliette ed il Pianeta Urano!
- via Gela, n.9, tel. 3493134852
Ti aspettiamo :
LA TOMBOLATA GAYA!
Martedì 29 dicembre ore 21
Juliette & Juliette ed il Pianeta Urano!
via Gela 9 (VR)

PREZZI FRUTTA E VERDURA: PIÙ ALTI IN SUPERMARKET CHE MERCATINI

Pubblicata il 02/11/09 da Informacittadini
Per acquistare frutta e verdura la Grande distribuzione organizzata e' meno economica rispetto ai mercati rionali. E' quanto emerso dalla relazione della rappresentante dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Carla Rabitti Bedogni, intervenuta al XI Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione di Cernobbio organizzato dalla Coldiretti. 'Limitatamente ai prodotti ortofrutticoli, l'indagine conoscitiva ha evidenziato come la GDO, non riesca ad utilizzare, a meno di non trovare fornitori di dimensioni e caratteristiche adeguate, gli stessi criteri di marketing di acquisto che utilizza per gli altri prodotti (centrali di acquisto, piattaforme distributive centralizzate, ecc.). Ne derivano costi di approvvigionamento più elevati e, dunque, un'offerta relativamente meno economica rispetto ai mercati rionali. L'accorciamento della catena derivante dalla distribuzione diretta del produttore, come i farmers' market, i mercati degli agricoltori, rappresenta un'alternativa concreta'.

CONTATTI:

La sede di Arcigay Pianeta Urano, Arcilesbica Juliette & Juliette e GASP si trova in Via Nichesola , 9 ( San Michele Extra ) - è aperta secondo un calendario di attività. Contatti : 349.3134852 (per le lesbiche) info@arcigayverona.org OPP. verona@arcilesbica.it per avere informazioni iscriviti alla NEWS LETTER ed ISCRIVITI ALLA NOSTRA MAILING LIST